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Droni per il trasporto di sangue ed emocomponenti: pubblicati sulla prestigiosa rivista Drones i positivi risultati di uno studio condotto dalla Scuola Sant’Anna, Cnr-Ifc e Asl Toscana Nord Ovest, in collaborazione con Abzero, spin off della Scuola

Data pubblicazione: 07.02.2023
drone sangue
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Riuscire a diminuire le tempistiche di consegna di beni salvavita, quali sangue ed emocomponenti, diventa possibile. Il settore della logistica biomedicale ha introdotto da alcuni anni il trasporto mediante droni, ma la pratica ha smosso diversi interrogativi circa i rischi e la sicurezza della procedura. Uno studio congiunto dell’Istituto di fisica applicata ‘Nello Carrara’ del Consiglio nazionale delle ricerche di Firenze (Cnr-Ifac), della ASL Toscana Nord Ovest, della Scuola Superiore Sant’Anna, in collaborazione con ABzero, uno spin off della Scuola Superiore Sant’Anna, ha dimostrato l’integrità biologica di campioni ematici, trasportati in una ‘smart-capsule’ attraverso un drone. I positivi risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista “Drones” ed è possibile leggere l’articolo integrale a questo link.

“Tra le varie realtà che si stanno cimentando nella risoluzione di tale esigenza, la spin off della Scuola Superiore Sant’Anna ABzero, incubata presso il Polo Tecnologico di Navacchio (Pisa), ha ideato un contenitore intelligente progettato appositamente per questo tipo di trasporti. Nello specifico, la capsula sensorizzata, disegnata per contenere sangue ed emocomponenti, nel pieno rispetto delle normative UN3373 e delle direttive 2002/98/EC, è stata sviluppata in modo da poter monitorare in tempo reale le condizioni dei materiali, rilevandone la temperatura, l’umidità, il pH e l’emolisi, ed attivando procedure di allerta e di risposta in caso di necessità”, spiega Angela Pirri, ricercatrice presso il Cnr-Ifac.

Sono coinvolti nel progetto Giuseppe Tortora (ABzero) ed Andrea Cannas (ABzero) insieme ad Angela Pirri, Fabrizio Niglio e Paola Comite (ASL Toscana Nord Ovest). Il gruppo è stato impegnato nel controllo della qualità dei beni, nell’ideazione del dispositivo e nella predisposizione di esami in laboratorio e sul campo, che hanno validato l’efficacia della modalità di trasporto tramite drone. “Lo studio ha dimostrato che lo sviluppo di una capsula dotata di intelligenza artificiale (AI), trasportabile con un drone, è in grado di preservare le condizioni termiche dei materiali biologici trasportati, in tutte le condizioni di volo (diverse altitudini, velocità, accelerazioni/decelerazioni), mentre i test chimici hanno confermato l'integrità dei campioni prima e dopo le operazioni di trasporto su drone”, sottolinea Angela Pirri. “La performance complessiva del sistema è stata validata durante lo svolgimento di otto differenti missioni di volo, di circa 13 minuti di durata ciascuna, e coprendo una distanza totale di 105 km di volo per complessive 39 ore di volo” continua la ricercatrice.

L’efficacia e la sicurezza dell’innovativo mezzo di trasporto applicato a situazioni di urgenza, legate a beni salvavita, rappresenta un enorme passo avanti capace di migliorare tempistiche di consegna, ma anche l’efficienza economica, soprattutto in zone più disagiate e difficili da raggiungere in tempi brevi con mezzi ordinari. La ricerca si pone già nuove prospettive di sviluppo, come la trasfusione su pazienti, l'evoluzione dell'attuale posta pneumatica all'interno degli edifici ospedalieri o, ancora, rendere la modalità un sistema alternativo di consegna di materiale biologico pericoloso dai reparti ospedalieri ai laboratori in caso di crisi sanitarie o pandemiche.

 

 

Fonte foto: Ufficio stampa CNR